Si attende il nuovo contratto per lo smart working: la bozza presentata ai sindacati: come sarà il lavoro agile.
La pandemia e il lockdown lascia in eredità lo smart working, un modo di lavorare che molti hanno rivalutato e che in Paesi non abituati come l’Italia deve essere regolamentato. Il rapporto con il lavoro è conflittuale: c’è chi vorrebbe cancellarlo e c’è chi ha deciso di estenderlo a prescindere dal Covid. La certezza è che si tratta di una alternativa valida che deve essere presa in considerazione, che deve essere a disposizione dei lavoratori e che deve avere regole precise. Per questo si lavora alla bozza del contratto che regoli lo smart working per quanto riguarda i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
I critici sostengono che lo smart working sia una sorta di lavoro h24 ma con la stessa retribuzione percepita quando si lavora in orario di ufficio. E in effetti non è stato facile prendere le misure con la nuova formula lavorativa. Inoltre pesano le differenze tra le singole realtà lavorative. Per questo motivo il governo ha deciso di intervenire per regolare lo smart working nella Pubblica Amministrazione.
Lavori in corso, la Pubblica Amministrazione verso il ritorno in ufficio
Il 31 dicembre 2021 termina l stato di emergenza, periodo durante il quale lo smart working ha preso piede. Entro la fine dell’anno gli uffici dovranno aver varato un piano organizzativo per la gestione del lavoro agile.
Il piano deve prevedere un massimo del 15% di attività che possono essere svolte da casa o comunque da remoto.
Intanto il ministro Brunetta, al lavoro da mesi sul dossier, ha reso noto che sarà presto varato il primo contratto per il lavoro agile. E il 15 settembre l’Aran ha presentato ai sindacati la prima bozza del contratto.
Smart working, la bozza del contratto
In base alla bozza, l’accordo per il lavoro agile dovrà essere individuale. Dipendente e responsabile dovranno concordare la durata e le giornate di lavoro in smart working. Una delle condizioni è che il lavoro venga svolto nei confini nazionali.
Una delle grandi novità è la divisione dell’orario in tre fasce: una fascia di oprerabilità, una di contattabilità una di inoperabilità. In quest’ultima fascia il lavoratore non potrà essere contattato e ha diritto alla completa disconnessione.
Per quanto riguarda l’accesso allo smart working saranno agevolati genitori di figli di età inferiore ai tre anni o genitori di figli affetti da disabilità.